È Risorto !

“Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto”

(Mt 28, 6)

La fede dei cristiani si fonda sulla resurrezione di Cristo, questo fatto vissuto e constatato per 40 giorni dopo la sua morte dai discepoli di Gesù, è il prodigio che illumina tutta la vita e la predicazione del Maestro che risulta essere quindi, non un semplice innovatore o un eccellente interprete della legge mosaica, e della figura di Dio presentato come un Padre amorevole, ma qualcosa di più: Il Figlio dell’uomo, come lui stesso amava definirsi, è anche il Figlio di Dio, è lui stesso Dio (“chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv 14, 9.)) ed ha quindi il potere di resuscitare dai morti per una vita che non ha fine e quella stessa vita è promessa a chi crede in lui (“chi crede in me anche se muore vivrà” (Gv 11, 25.))!

Per quaranta giorni appunto i suoi discepoli lo hanno visto di nuovo vivo in vari luoghi ed in diversi momenti, lo ha visto e toccato per prima Maria di Magdala preso il sepolcro1, lo hanno visto ascoltato e riconosciuto nel gesto dello spezzare il pane i due discepoli di Emmaus2, lo hanno visto e toccato i discepoli rinchiusi nel cenacolo la sera di quel straordinario primo giorno dopo il sabato… (gli hanno offerto anche da mangiare)3 e lo hanno rivisto allo stesso modo una settimana dopo quando anche Tommaso lo ha voluto toccare4, lo hanno poi rivisto sulle rive del Lago di Tiberiade dove lui stesso ha preparato loro da mangiare5, è apparso forse in maniera “personale” a Pietro e poi a Giacomo e lo hanno visto anche in cinquecento in una stessa occasione6, si è manifestato per l’ultima volta agli undici sul monte degli ulivi da dove fu elevato al cielo e sparì dal loro sguardo7 ed infine apparve anche a Paolo sulla via di Damasco come lui stesso ci testimonia6.

 

È Risorto! L’hanno visto di nuovo vivo!

Solo questo può spiegare il cambiamento che hanno potuto fare quei poveri uomini di Galilea che, in 50 giorni, dalla paura del Getsemani8 giungono all’annuncio di Pietro davanti alla folla di Gerusalemme il giorno di Pentecoste9 e alla coraggiosa e incontenibile testimonianza data da lì in poi da tutti loro anche davanti al martirio più cruento a cominciare da Stefano.

Su questa certezza si basava la loro fede incrollabile, e sulla loro testimonianza si basa la fede di ogni cristiano di ogni tempo perché come ci ricorda Paolo nella prima lettera ai Corinzi: “…se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. …invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. …così tutti riceveranno la vita in Cristo.”6.